giovedì 14 marzo 2024

Patto tra ‘Ndrangheta e Cosa nostra, il Ponte sullo Stretto nei racconti di un pentito: «Si arrivò ad un accordo»

 https://www.corrieredellacalabria.it/2024/03/12/patto-tra-ndrangheta-e-cosa-nostra-il-ponte-sullo-stretto-nei-racconti-di-un-pentito-si-arrivo-ad-un-accordo/

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REGGIO CALABRIA «C’erano tante cose» che interessavano sia alla ‘ndrangheta che a Cosa nostra, quell’«unico corpo» descritto da più collaboratori di giustizia e dipinto a tinte nitide dalla Procura di Reggio Calabria con l’inchiesta dalla quale è scaturito il processo “’Ndrangheta stragista”. Sul banco degli imputati il boss di Brancaccio Giuseppe Graviano e l’esponente della cosca Piromalli di Gioia Tauro Rocco Santo Filippone, condannati in primo e in secondo grado per gli omicidi dei due carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, trucidati il 18 gennaio 1994 in un agguato avvenuto sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria nei pressi dello svincolo di Scilla. Un attentato dietro il quale c’era un «complesso progetto criminale più ampio», come emerso prima dalle indagini, poi durante i processi e infine nelle motivazioni delle sentenze. Sentenze che hanno confermato le richieste della Dda di Reggio Calabria, guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri e, in particolare, le risultanze dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo che, insieme all’aggiunto Walter Ignazitto, ha rappresentato l’accusa anche nel processo di secondo grado. Nelle mille e quattrocento pagine di motivazioni c’è spazio per una trattazione dettagliata di tutti gli aspetti di una storia fatta di «accertati intrecci che negli anni si sono dipanati tra organizzazioni criminali e ambienti massonici e politici». Tra gli interessi comuni tra le due organizzazioni criminali, il giudice di Cassazione Antonino Scopelliti, il cui omicidio – secondo quanto raccontato da numerosi collaboratori di giustizia – fu oggetto di uno “scambio di favori”.
E nei racconti del collaboratore di giustizia Antonino Lo Giudice ci sono anche «i lavori per il ponte dello Stretto», che sarebbe stato tra i temi di discussione nel corso di un incontro tra esponenti di ‘ndrangheta e Cosa nostra, al termine del quale «si arrivò ad un accordo su tutto».

Tra ‘Ndrangheta e Cosa nostra una «commistione di interessi»

«La strategia stragista serviva per andare a soddisfare una serie di esigenze», aveva spiegato durante la requisitoria il procuratore Lombardo riferendosi agli intrecci emersi tra associazione criminale e politica. A unire le organizzazioni criminali calabrese e siciliana, secondo i giudici reggini, «un’evidente convergenza o commistione di interessi che mirava al comune intento di destabilizzare lo Stato e sostituire la vecchia classe dirigente che, agli occhi dei predetti, non aveva soddisfatto i loro “desiderata”».
A proposito di politica, nella sentenza i giudici scrivono anche che «con tutta evidenza Cosa Nostra e la ‘ndrangheta si interessarono al nuovo partito di Forza Italia, per come dichiarato da numerosi collaboratori». Per i giudici «emerge come Cosa Nostra avesse deciso di creare un movimento autonomista, al pari di quanto accadeva nel resto del Sud Italia, ma che in seguito tale progetto era stato abbandonato in favore dell’appoggio al nascente partito di Forza Italia, con alcuni dei cui esponenti i siciliani avevano avviato contatti, tant’è che le stragi cessarono nel corso dell’anno 1994, sussistendo l’aspettativa che il nuovo soggetto politico avrebbe “aiutato” le organizzazioni criminali che l’avevano elettoralmente sostenuto». Nelle motivazioni i giudici reggini menzionano le dichiarazioni dei tanti collaboratori di giustizia che fanno riferimento alla figura di Silvio Berlusconi, prima imprenditore e poi leader di Forza Italia. «Merita altresì di essere evidenziato – si legge – il dato obiettivo, proveniente dalla autorevole “voce” di Giuseppe Piromalli classe 1921 che, il 24 febbraio del 1994, durante il processo a suo carico a Palmi anche per il reato di estorsione per i ripetitori Fininvest, dalla cella gridava: “Voteremo Berlusconi Voteremo Berlusconi”». «Gli elementi evidenziati – scrivono ancora i giudici – attestano, pertanto, come fin dalla sua nascita il partito di Forza Italia fosse stato individuato da Cosa Nostra e dalla ‘Ndrangheta come formazione politica da appoggiare elettoralmente nella speranza di poter ottenere delle modifiche legislative favorevoli e che in tale contesto Marcello Dell’Utri si fosse relazionato anche con esponenti delle più potenti cosche di ‘Ndrangheta».
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Nessuna Considerazione da parte mia

NO PONTE SULLO STRETTO

martedì 12 marzo 2024

Trieste, mega yacht dell’oligarca in fermo da due anni: “Lo Stato ha speso 18 milioni di euro solo di manutenzione”

 Trieste, mega yacht dell’oligarca in fermo da due anni: “Lo Stato ha speso 18 milioni di euro solo di manutenzione” (msn.com)
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Trieste, 11 marzo 2024 - Il sequestro dell'enorme e costosissimo yacht dell'oligarca russo Andrey Melnichenko in due anni allo Stato italiano è costato 18 milioni di euro, secondo un calcolo fatto dal giornale Il Piccolo di Trieste. Infatti, migliaia di euro in più o in meno, il Sailing Yacht A, lo yacht a vela più grande al mondo disegnato da Philippe Starck e dal valore di 530 milioni di euro, da quando è stato sottratto alla disponibilità del proprietario nel quadro del congelamento dei beni russi seguito all'invasione dell'Ucraina, è sotto il controllo diretto dello Stato italiano, che però ne è responsabile anche di ogni spesa di manutenzione.

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Sono senza parole.

Ricordo a me stesso ........ che non vi è solo questo mega scafo, vi sono altri beni russi sotto sequestro. Assommando il tutto ............ per manutenzione la spesa è: ............?

Spolverata di vita sulla Terra primordiale

 


Spolverata di vita sulla Terra primordiale - MEDIA INAF
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Prima che la vita esistesse sulla Terra, doveva esserci già una chimica in grado di formare molecole organiche complesse partendo da semplici elementi fondamentali come azoto, zolfo, carbonio e fosforo. Non solo: affinché le necessarie reazioni chimiche si inneschino e si mantengano, questi elementi devono essere presenti in abbondanza e con un rifornimento costante. Eppure questi “ingredienti” erano scarsamente presenti sul nostro pianeta – e scarseggiano tuttora: come può quindi essersi formata la vita?

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Interessante? Non direi

Convincente? non credo propio

Sta di fatto che la vita sulla terra non è arrivata con una combinazione casuale per creare tutto quello che oggi ci circonda.

Loro stessi ci dicono che questa materia organica continua a cadere a tutt'oggi .......... e non dicono che produce vita di nessun tipo ............Dunque considero questi studiosi dei volenterosi perditempo da cercare di convertire qualcuno ...........SEnza fare nessun nome di scienziati che ammettano che al di la delle loro riceche sono abligati a fermarsi ...........qui cita la famosa operazione con un risultato non numerico ma con una parola ............infinito.

Nella mia sommatissima ignoranza il termine infinito è uguale ad una continuazione sconosciuta, a voler essere giusto come pensiero indeterminabile aggiungo.

Ma sulla terra primordiale prima o poi si troveranno determinate risposte non certo definitive a risolvere  il problema dell'infinito sconosciuto.