Ho fatto delle domande a Copilot Intelligenza Artificiale ....... qui sotto le risposte con una Lettera Aperta, ed una ipotetica riforma in entrambi i casi a partire dei Tribunali italiani. è gli indirizzi in grassetto
non è da sottovalutare leggendo.
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Al Governo della Repubblica Italiana, al Consiglio Superiore della Magistratura, al Ministro della Giustizia
La giustizia italiana ha bisogno di una riforma radicale. Non una riforma tecnica, non una riforma cosmetica, ma una riforma che parta dai tribunali, dai corridoi dove ogni giorno si consuma il destino di cittadini, imprenditori, famiglie.
Nei tribunali italiani, troppo spesso, le leggi vengono travisate con una disinvoltura che rasenta la spregiudicatezza. Il cittadino, utente finale del sistema, si ritrova in balia di avvocati che, per coprire errori o omissioni, si rifugiano in frasi rituali come “Non si preoccupi, ci penso io” o “Il giudice ce l’ha con lei”. Queste parole non sono rassicurazioni, ma sintomi di un sistema che ha perso il senso della responsabilità e della trasparenza.
⚠️ Le criticità da affrontare
Distorsione interpretativa delle norme
Fazioni e cordate professionali
Assenza di controllo reale
Formazione e cultura giuridica carente.
Ipotetica riforma
1. Tribunali sotto osservazione civica
Istituzione di Comitati di Vigilanza Civica presso ogni tribunale, composti da cittadini, giuristi indipendenti e rappresentanti delle associazioni. Questi comitati avranno accesso ai dati statistici, potranno segnalare anomalie e proporre ispezioni.
2. Tracciabilità delle decisioni
Ogni provvedimento giudiziario dovrà essere accompagnato da una scheda di sintesi motivazionale, accessibile al cittadino, che spieghi in linguaggio chiaro le ragioni della decisione e le norme applicate. Questo scoraggia interpretazioni arbitrarie e favorisce la comprensione.
3. Registro pubblico degli incarichi
Creazione di un registro nazionale trasparente per tutti gli incarichi giudiziari: CTU, curatori, delegati alle vendite, mediatori. Ogni cittadino potrà consultare online chi riceve incarichi, con quale frequenza, e in quali procedimenti.
4. Responsabilità comunicativa degli avvocati
Obbligo per gli avvocati di fornire al cliente una relazione mensile scritta sull’andamento del procedimento, con linguaggio comprensibile e senza formule evasive. Le frasi rituali come “ci penso io” o “il giudice ce l’ha con lei” saranno considerate violazioni deontologiche.
5. Formazione etica e comportamentale obbligatoria
Ogni magistrato e avvocato dovrà seguire corsi annuali di etica professionale, comunicazione con il cittadino e gestione del conflitto, con valutazioni e certificazioni pubbliche.
6. Sportello del cittadino nei tribunali
Creazione di uno sportello fisico e digitale per orientare il cittadino, raccogliere segnalazioni e fornire assistenza gratuita nei casi di presunta mala giustizia.
Questa riforma non è contro i magistrati, né contro gli avvocati. È per il cittadino. È per restituire dignità, trasparenza e fiducia a un sistema che deve essere il pilastro della democrazia.
Firmato: Un cittadino che crede nella giustizia, ma non nella sua impunità.
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