Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), Rafael Grossi, lancia un allarme sulla crescente minaccia di un conflitto nucleare: il rischio è “più alto rispetto al passato”. In un’intervista rilasciata a Repubblica, Grossi avverte che il processo di disarmo o riduzione controllata degli arsenali nucleari si è interrotto, con i Paesi già in possesso di armi atomiche, inclusa la Cina, che ne producono di più. Si sente parlare “con disinvoltura di attacchi nucleari tattici”, mentre Paesi che non hanno l’atomica, in particolare in Asia, Asia Minore e nel Golfo Persico, stanno iniziando a esprimere pubblicamente la volontà di ottenerla. Un mondo con “20-25 Stati provvisti di bomba atomica è imprevedibile e pericoloso”, dichiara Grossi, che ha discusso della priorità con Papa Leone XIV in Vaticano. Il direttore vive sotto scorta per “minacce credibili” alla sua persona, di cui non fornisce dettagli senza però escludere un coinvolgimento iraniano.
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Interessante articolo che continua.
E' come se tutto quello che vediamo è sentiamo è solo nebbia per offuscarci occhi è mente.
Dunque il disarmo è rimasta solo lettera morta.